Analizziamo i principi fondamentali che reggono la Legge di Rinascita :

1) L’origine dell’uomo è spirituale. Egli proviene dalla Luce e alla Luce ritornerà. È una concezione completamente diversa da quella della Chiesa cattolica, che afferma invece che: «l’uomo è polvere e alla polvere ritornerà». La Chiesa purtroppo ha visto solo una parte della medaglia: quella materiale. In realtà l’uomo è luce (coscienza) che si è ricoperta di polvere (corpo fisico) per fare le sue esperienze e una volta che queste sono terminate abbandona il corpo fisico, che torna alla polvere, mentre la coscienza ritorna alla luce.

2) Le esperienze della vita sono compiute attraverso innumerevoli discese nella forma materiale (incarnazioni), fino a quando essa non esprimerà la stessa perfezione di coscienza dello Spirito o Monade (il nostro vero Io).

3) Il passaggio da uno stato di coscienza all’altro avviene in seguito a «iniziazioni», ossia alla fissazione nella coscienza quotidiana di un certo comportamento o attitudine caratteriale più raffinato. Le iniziazioni non possono essere date dall’esterno (anche in questo caso vi è stata una grave degenerazione) perché rappresentano uno stato puramente interiore e soggettivo di chi percorre il Sentiero Spirituale e sono un’«inizio» di una nuova modalità di vita. Soprattutto rappresentano un’acquisizione che è già avvenuta e che è già stata applicata nel quotidiano. Dall’esterno si può solo sancire un cambiamento già avvenuto e non provocarlo. Ogni cambiamento non avviene mai con il «tocco» di una «bacchetta magica», ma solo mediante prove e controprove lunghe e spesso dolorose che hanno il compito di ammansire la personalità.

La morte risponde a tre aspetti particolari, le Tre Fasi che vengono chiamati in questo modo:

1) L’Opera di Restituzione (o Arte del Morire). È quella raccontata nel Bardo Thodol o «Libro tibetano dei morti» e si suddivide in due fasi:

a) La «riconsegna della forma alla riserva generale della materia». Noi (col corpo eterico, emotivo e mentale) abbandoniamo il corpo fisico (fatto di atomi, cellule e molecole) che ritorna alla terra (magazzino della materia).

b) Gli altri corpi vengono attratti dall’Anima sul piano mentale superiore. Riguardo questo punto è importante precisare alcune cose. Se la coscienza di una persona è sul piano emotivo, la Legge della Restituzione la porterà fino al sottopiano emotivo con la cui sostanza è stato costruito il suo corpo emotivo. Se la coscienza è sul piano mentale, sarà su questo piano che la coscienza si dirigerà per vivere nell’intervallo fra le due incarnazioni. È solo quando l’individuo ha già costruito il corpo causale che la Legge di Restituzione lo riporterà sul piano mentale superiore, per vivere faccia a faccia con l’Anima l’intervallo fra le due vite fisiche.

2) L’Arte dell’Eliminazione.

E’ operata dall’Anima, che comincia a ritirare il corpo emotivo e mentale come spiegato precedentemente.

3) L’Arte dell’Integrazione.

L’individuo torna a congiungersi con la sua coscienza egoica e con il suo Sé spirituale.

Prima di affrontare in modo dettagliato tutte le fasi della morte è necessario analizzare prima quelle della nascita.

L’Opera della Restituzione

Quando giunge l’ora di lasciare questo mondo, i vari corpi devono essere ritirati da quello fisico e l’Anima svolge questo compito seguendo le seguenti leggi presise

1) Emette la parola di richiamo.

Questo suono produce una reazione che parte dalla corrente sanguigna, dal sistema nervoso e da quello endocrino che rispondono al comando; una vibrazione percorre i nadi (il rivestimento eterico dei nervi), che si dispongono al ritiro; il sangue reagisce occultamente; le ghiandole secernono una sostanza mortale che colpisce il cuore e il filo della vita si stacca in parte, causando il coma o incoscienza («primo coma»). Un tremore psichico percorre il corpo, che allenta e spezza i legami fra nadi e nervi. Il corpo eterico si stacca dal fisico, ma non ancora completamente (questa è la causa dell’incoscienza).

2) Pausa.

A questo punto subentra una pausa. È interessante notare con quanta delicatezza operi la Natura per evitare sofferenza agli uomini. Il distacco deve avvenire nel modo più blando e indolore possibile. Lo svincolo dei corpi sottili tra quello fisico inizia dagli occhi e si manifesta con un rilassamento e con la scomparsa di ogni timore. Chi è stato vicino a dei morenti avrà sicuramente notato che ad un certo punto gli occhi lacrimano. L’interpretazione che la cultura popolare ha dato a questo fenomeno è: «Piange, perché non vuole morire». In realtà è semplicemente una reazione puramente fisiologica, prodotta dallo svincolo del corpo eterico da quello fisico.

Questa è una fase molto delicata, perché il morente deve raccogliere tutte le sue forze per staccarsi dal corpo fisico e... non è facile. Abbiamo vissuto molti anni con il nostro corpo fisico, con il quale spesso ci siamo anche identificati, e ora arriva un ordine che ci impone di abbandonarlo. Per farlo è necessario raccogliere tutte le nostre forze e quindi abbiamo bisogno della massima concentrazione. Ecco perché è importante che l’ambiente intorno sia calmo e sereno (i discorsi, i pianti e i lamenti disturbano molto, perché investono il corpo emotivo e tengono legato il morente al suo corpo fisico e ai suoi affetti, invertendo così l’ordine dell’Anima.

La persona che sta morendo è cosciente di quanto le sta accadendo attorno, anche se è impossibilitata a muoversi, e non dev’essere distolta dalla sua concentrazione. Un grande sostegno che le si può dare è quello di aiutarla a concentrarsi nella testa tramite luci color arancio (il rosso stimola il Plesso Solare e il verde il Cuore). Anche l’incenso di sandalo (e non di altri aromi) aiuta a staccarsi dal piano fisico, perché la sua energia è di 1° Raggio (distrugge). Il morente dovrebbe essere situato con la testa rivolta all’Oriente e con le mani e i piedi incrociati. La persona cattolica può anche trovare conforto nell’estrema unzione, praticata con l’olio, mentre per il buddhista l’aiuto a lui più familiare è quello dell’OM intonato sottovoce.

3) Prepara l’eterico a staccarsi.

Ora il corpo eterico si prepara per lo stacco finale e si ritira verso il centro d’uscita più consono alla sua coscienza. Se una persona è focalizzata sul piano delle emozioni uscirà dal Plesso Solare, se è un idealista o un mistico uscirà dal Cuore, mentre una persona mentale lo farà dalla Testa. Ora tutto è pronto per attendere che l’Anima dia il secondo e definitivo comando. Fino a questo punto tutto si è svolto secondo la Legge di Attrazione esercitata dall’Anima, che attirava a Sé i corpi della personalità. Ora insorge un impulso

diverso: il corpo fisico entra nella sfera di attrazione dello Spirito della Terra, il grande elementale planetario che funge da magazzino generale della materia e dal quale gli elementali costruttori prendono i materiali per forgiare i nostri corpi fisici.

Si entra quindi in una fase nella quale l’Anima attira i corpi sottili e lo Spirito della Terra reclama il corpo fisico. Il Cristo aveva spiegato molto bene questa fase quando disse: «Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio». In altri termini ha indicato di dare alla materia quello che è suo (il corpo) e di dare a Dio (Anima) quello che le appartiene: la coscienza! «La terra torni alla terra, la polvere alla polvere e lo spirito ritorni al suo Creatore».

Il corpo eterico si prepara quindi ad uscire lasciando andare il fisico alla sua dissoluzione, come una foglia che si stacca dal ramo e cade a terra dove si dissolve.

Tutto questo naturalmente vale per la morte naturale. In caso d’incidenti i corpi sottili si staccano immediatamente. L’accanimento terapeutico è invece un tentativo dell’uomo ignorante di opporsi alla Legge, mantenendo forzatamente e innaturalmente il corpo eterico attaccato al fisico, con grande sofferenza del morente. È stato detto che il dittatore spagnolo Franco sia stato tenuto in vita per sei mesi, in modo da preparare la successione.
4) Seconda pausa.

Fino a questo punto l’elementale fisico può ancora attrarre il corpo eterico, se l’Anima lo permette. Questa è la fase relativa al coma, che può essere provocato da due cause:

a) Dalla lotta dell’elementale fisico rispetto alla morte. È di breve durata.

b) Dall’attaccamento della persona al suo corpo fisico. Non vuole abbandonarlo e lotta con tutte le sue forze per non morire. In questo caso il coma può durare anche anni. Questo è uno dei casi in cui il libero arbitrio dell’uomo si scontra con la volontà dell’Anima che, a questo punto e di fronte a questa disperata resistenza, può decidere di concedere ancora un po’ di tempo alla persona, oppure ritiene che non sia utile. Nel primo caso avviene l’uscita dal coma, nel secondo caso subentra la morte definitiva. Manca però una ricerca sulle persone che sono ritornate dal coma dopo un lungo periodo di tempo: quanto sono ancora vissute e come? Vi è stato un miglioramento o un peggioramento nel loro carattere? (Potrebbe anche darsi che nel corpo fisico sia rientrata un’entità diversa da quella originale). Per morire veramente, cioè perché i corpi sottili si stacchino definitivamente da quello fisico, è necessario un secondo comando da parte dell’Anima. Fino a quando questo non viene dato la persona è viva e può ancora ritornare nel fisico. È già successo molte volte.

La cremazione è una misura igienica straordinaria, che farà sparire quei luoghi insalubri, fisicamente e psicologicamente, che sono i cimiteri. Il fuoco aiuta a dissolvere ogni forma fisica ed eterica, quindi accelera la liberazione dell’emotivo e del mentale. Soprattutto inverte la tendenza verso il basso e dà una spinta propulsiva eccezionale alla persona, mandandola direttamente sul piano emotivo ed evitandole quella dolorosa esperienza chiamata «limbo», nella quale essa staziona sulla «terra» attratta dalla materia fisica.

In futuro la cremazione ripulirà lo spazio da tutte quelle entità che popolano i cimiteri e che aspettano, seduti sulle loro tombe, che si disintegri il loro corpo fisico succhiando energia ai visitatori. Oggi la terra è infetta dall’insana abitudine di sotterrare i morti. I corpi malati con i loro germi, batteri e virus contagiano la terra, che è umida e quindi li mantiene in vita

e li aiuta a rigenerarsi. È il sole (fuoco) che purifica. Perché la terra viene vangata? Semplicemente per farla respirare e per disinfettarla esponendola ai raggi del sole, che è un antisettico straordinario. Alla sepoltura nella terra è preferibile lasciare i morti esposti al

sole (come facevano molti popoli nell’antichità) o bruciarli come ha insegnato la civiltà indiana. La cremazione dovrebbe avvenire dopo 12 ore e non oltre le 36 ore (perché il processo di separazione del corpo eterico è già completamente avvenuto e quindi essa elimina solo il corpo fisico).

L’imbalsamazione è una pratica funesta che rimanda di secoli la disintegrazione del corpo fisico, che può diventare un guscio per certe entità (questo vale anche per gli animali). Essa era un’opera di magia nera praticata dagli Egizi nel periodo della decadenza della loro civiltà - quando avevano perso la vera conoscenza - per mantenere il loro corpo fisico, come disperato legame alla terra. Essi, tramite riti magici, davano ordine a certi elementali (che si nutrivano dell’energia della carne ancora presente nelle mummie) di proteggere i loro corpi,assalendo chiunque «disturbasse il loro sonno». È importante sottolineare che l’imbalsamazione degli animali e degli insetti (farfalle) è una pratica nefasta che attira le più basse entità del piano emotivo.

5) Secondo comando.

Finita l’Opera della Restituzione, inizia ora la seconda fase o Arte dell’Eliminazione. L’Anima dà il comando decisivo e l’eterico si stacca dal corpo denso e si ritrova libero nello spazio. Questo momento è segnato da una luce che spesso i medici vedono negli ospedali quando un paziente «muore». È un piccolo istante, come una repentina esplosione di luce, che indica l’avvenuta separazione fra i due corpi, ossia la vera morte (sul piano macrocosmico avviene la stessa cosa: i bagliori di luce che spesso gli astronomi vedono nello spazio, indicano il momento della morte di una stella).

6) L’eterico si disperde.

È in questo momento che avvengono le cosiddette «apparizioni». Se una persona ha degli affetti profondi o ha il desiderio di comunicare qualcosa ai propri cari può farlo, perché l’eterico è ancora abbastanza denso ed è possibile renderlo visibile attraverso il desiderio. Sul piano eterico il tempo e lo spazio sono trascesi, quindi la lontananza non rappresenta un problema perché i corpi ora seguono il pensiero (si pensa di essere in un posto e si è in quel posto immediatamente). La storia e la letteratura riportano molti casi di questo genere.

7) L’Arte dell’Eliminazione.

In questa fase si deve eliminare prima il corpo emotivo e poi quello mentale. L’eterico si è dissolto e la coscienza della persona è ora nel suo corpo emotivo e vive su questo piano (esattamente come quando era nella vita fisica). La maggioranza degli uomini rimane sul piano emotivo, perché se durante la vita fisica la loro coscienza è stata di tipo emotivo anche durante la vita non fisica rimarrà invariata. Dopo la morte non ci sono «bonus» e l’individuo continua a vivere esattamente con la coscienza che aveva prima (il corpo emotivo e mentale rimangono gli stessi). Quando una persona di tipo emotivo muore passa su tutti i sottopiani dell’emotivo fino a raggiungere quello dove è stabilizzata la sua coscienza, nel quale continuerà a vivere.

L’Arte dell’Eliminazione è diversa a seconda dell’evoluzione della coscienza:

a) Gli individui accentrati sul piano emotivo si liberano del loro corpo per «logoramento» (richiede un tempo molto lungo) e poi ritornano in incarnazione.

b) Gli individui che cercano di equilibrare l’emotivo con il mentale, per eliminare l’emotivo usano il metodo dell’«esaurimento». Col crescente desiderio di vita mentale essi abbandonano ogni attaccamento o desiderio relativi al piano emotivo e spingono la coscienza sempre più all’interno del piano mentale. E un processo molto lungo, perché si deve esaurire ogni legame con la materia astrale.

e) Gli individui mentali e più evoluti eliminano:

- il corpo emotivo tramite un atto di volontà coadiuvato dall’Anima e chiedendo a questa una luce maggiore;

- eliminano il corpo mentale tramite certe parole di potere comunicate dall’Anima o dall’Ashram verso il quale si stanno dirigendo.

Dopodiché si entrerà sul piano mentale e si vivrà su questo piano fino alla prossima incarnazione.

È importante sottolineare che dopo la morte i corpi devono essere distrutti e non solo abbandonati, perché altrimenti possono diventare dei «gusci» o ricettacoli per altre entità che nell’utilizzarli possono spacciarsi per quella persona.