Testo tratto dal libro “La Parola” di A.A.V.V. Edizioni Synthesis


Il primo requisito che viene chiesto, a chi con serietà di proposito vuole prepararsi ad una vera vita spirituale, è il controllo e il dominio della parola. La decadenza della nostra civiltà è iniziata quando è stato tolto alla parola ogni valore e, da strumento del vero Io, essa è diventata il mezzo di comunicazione di un io materiale, avido e viscido, confuso ed irresponsabile che la usa per circuire, ingannare, raggirare, confondere ed oscurare la chiarezza dei propri pensieri con ermetismi e continui trasformismi. Non è normale che i giovani, oggi usino quel linguaggio volgare, che tutti ben conosciamo, quel continuo intercalare: “Ho fatto una figura di…”, Non mi rompere il …” “Vai a fare in …”. Questa è decadenza!!! È il segno più evidente dell'attuale crisi dell'uomo e della nostra civiltà; la perdita della sua identità e della sua capacità di donare agli altri il bene più prezioso che egli possa avere: la propria parola. “Ti do la mia parola...Mi fido della tua parola...” sono alcune frasi che sentiamo ripetere spesso e che danno, con chiarezza, la consapevolezza conscia ed inconscia di questa identificazione. Oggi, improvvisamente, è venuto meno il connubio fra la parola e la verità, e di conseguenza la mancanza di fiducia nei rapporti interpersonali e sociali. Possiamo infatti notare che i termini fidarsi, affidarsi, confidarsi provengono dalla stessa radice, come significazione di piena donazione di sé stessi, di lealtà e di rispetto. Essere meritevoli di fiducia è una delle mete più importanti che una persona possa prefiggersi nel suo cammino evolutivo e spirituale. Credo che la parola sia il potere più grande che, indistintamente, ogni persona possiede. Un potere che può fare del bene o del male, a seconda delle parole usate. Esse sono una forza che può cambiare delle vite, costruire o abbattere muri, guarire o ferire (se non uccidere) come proiettili. Vi sono parole che accendono luci e altre che le spengono, parole giuste che seminano amore e altre sbagliate che producono odio. L'Antica Saggezza ci dice che tutto questo risponde ad una Legge e ad una verità precisa: “L'energia segue il pensiero e la parola è ciò che lo concretizza”. Ogni parola, in pratica, è un condensato di energia che rappresenta un'idea o un insieme di pensieri. È cioè un'energia che viene inviata ad una persona, un gruppo, o ad una situazione in modo da procurare un effetto. Di ogni parola detta vi è sempre un effetto positivo o negativo, benevolo o malefico, ecc. La parola è suono, quindi come tale ha il potere di muovere la materia e le sue forme. Se l'uomo sapesse il bene e il male che può fare con una parola, metterebbe l'imparare a parlare al centro della sua formazione ed educazione. Cercherebbe i suoni giusti, l'intonazione e il momento migliore per farli risuonare. Farebbe cioè diventare il suo parlare una vera scienza o arte, facendo di sé stesso un musicista, un ricercatore di armonia.


“I giovani d'oggi sono troppo inclini alla volgarità, ed è cosa molto deplorevole, proprio quando occorre tendere le forze migliori. È urgente far sapere che tutto ciò che è volgare non si adatta all'evoluzione. In quest'epoca di grandi minacce cosmiche gli uomini devono capire che questa è una forma di ignoranza”.

(Agni Yoga – Mondo del Fuoco, v. II 175)


“Una parola emessa dal cuore satura lo spazio. Pensieri che scorrano come torrenti impetuosi formano quindi una sfera che protegge dai gas velenosi del pianeta. Quei pensieri costituiscono una rete di protezione del genere umano: solo quelle emissioni luminose gli danno la forza di resistere alle tenebre. Ecco perché è indispensabile saturare lo spazio con parole emesse dal cuore, che contengano luce. In tal modo l'umanità si eleva sulle ali del pensiero, e l'evoluzione procede.”

(Agni Yoga - Gerarchia 105)